Nuove tecnologie e Università

In questo articolo parliamo di nuove tecnologie in via di sviluppo da parte di ricercatori universitari. Attualmente sono ancora in fase…

In questo articolo parliamo di nuove tecnologie in via di sviluppo da parte di ricercatori universitari. Attualmente sono ancora in fase di perfezionamento, ma un giorno non troppo lontano potremo utilizzarle. Buona lettura!

Diagnosticare patologie dal respiro

Si chiama “Inside the Breath” il progetto portato avanti da un gruppo di medici e ricercatori del Policlinico e del Dipartimento di Biologia dell’Università di Bari. Il team ha messo a punto un dispositivo di diagnosi precoce di tumori e di molte altre patologie, come l’asma infantile. È necessario soffiare in una cannula affinché il respiro venga incanalato in un contenitore per poi essere analizzato da un'intelligenza artificiale capace di individuare eventuali marker tumorali: una tecnica rapida e non invasiva, simile a quella impiegata per la spirometria. Il progetto è ora entrato nella fase di industrializzazione e si presume che entro l’anno prossimo questa macchinetta potrà trovarsi nelle cliniche e nelle farmacie a disposizione dei pazienti. Questo tipo di indagine, oltre ad individuare tempestivamente diverse patologie, consentirà un più facile screening di una grande fetta di popolazione.

Inchiostro di grafene per stampare circuiti 

I ricercatori dell’Università di Manchester e dell’Università di Pisa hanno dimostrato la possibilità di realizzare circuiti e dispositivi elettronici, come memorie digitali, con una nuova tecnologia basata sulla stampa a getto di inchiostro di grafene ed altri materiali bidimensionali. Il grafene è un conduttore di elettricità, più resistente dell'acciaio e flessibile come la plastica. Esso viene sovrapposto su più strati con altri materiali bidimensionali in una sequenza chiamata “eterostruttura”, per realizzare dispositivi dedicati ad applicazioni specifiche. Fino ad oggi le eterostrutture sono state realizzate con inchiostri costosi e basati su solventi tossici, mentre il prodotto proposto dai ricercatori inglesi ed italiani è biocompatibile e adatto alle tecnologie a basso costo, come le stampanti.

L'intelligenza artificiale sviluppa l'olfatto

Immaginare un odore è da sempre un'operazione difficile da concepire. Oggi, l’intelligenza artificiale è in grado di sviluppare una sorta di olfatto grazie a degli algoritmi che, analizzando la composizione chimica di una molecola, riescono a prevederne l’odore. Lo studio condotto dai ricercatori dell'università di Rockefeller potrebbe rivoluzionare l’industria alimentare e dei profumi aiutando a progettare aromi e odori fatti su misura. Il team statunitense ha creato un archivio di dati sugli odori facendo annusare a 49 volontari una grande quantità di molecole di cui dovevano descrivere l’aroma e definire l’intensità. A partire da questo archivio, diversi gruppi di ricercatori hanno creato un metodo informatico capace di prevedere le risposte delle persone partendo dalla struttura chimica delle singole molecole. Non tutti gli odori vengono previsti con la stessa facilità, probabilmente perché vi è meno consenso tra gli individui su di essi.

 

Questi sono alcuni dei progetti che i ricercatori di diverse università stanno portando avanti. Fateci sapere cosa ne pensate. A lunedì prossimo!