Due approcci per aumentare la motivazione dei dipendenti
In questo articolo parliamo di una ricerca volta ad indagare l’efficacia degli approcci che i leader adottano per motivare il…
In questo articolo parliamo di una ricerca volta ad indagare l’efficacia degli approcci che i leader adottano per motivare il proprio team. Buona lettura!
Approccio “push” e approccio “pull”
Ci sono principalmente due approcci diversi attraverso cui i leader motivano il proprio team:
- Un approccio direttivo che consiste nel guidare il team verso i risultati, ovvero gli obiettivi aziendali, assegnando progetti e dando delle scadenze. Il team si impegna perché prova un senso di responsabilità e di dovere verso i propri compiti, e prova soddisfazione quando li porta a compimento. Questo approccio viene definito "push".
- Un approccio molto diverso, chiamato dagli autori “pull”, consiste nel motivare ed ispirare gli altri; si verifica quando il team si entusiasma per una nuova idea e si cimenta in qualcosa che non ha mai fatto prima, o quando è coinvolto in una causa che ha un forte impatto emotivo personale. Questa eccitazione aumenta se è condivisa da tutti. In questo caso, gli sforzi che si compiono per raggiungere l’obiettivo sono dovuti dal desiderio personale di fare la differenza.
Jack Zenger e Joseph Folkman hanno esaminato questi approcci su un campione composto da 90.000 leader. Oltre i tre quarti dei leader (78%) hanno avuto un punteggio più elevato per la loro capacità di guidare i dipendenti verso i risultati, piuttosto che per la loro capacità di ispirarli e motivarli. Tuttavia, da questi stessi dati sembra che la competenza considerata più importante perché un leader abbia successo, sia proprio quest’ultima.
Un cambiamento nel tempo
Se vent’anni fa vi erano numerosi esempi di aziende orientate esclusivamente ai risultati, oggi si fa maggiore affidamento sull’approccio "pull". Infatti, i dati raccolti dagli studiosi, mostrano che, con l’aumentare dell’età, viene adottato maggiormente l'approccio direttivo, mentre i leader appartenenti alle generazioni più giovani tendono a preferire l'approccio "pull". Questo non significa, però, che un approccio sia migliore dell'altro. Considerando che bassi livelli di coinvolgimento di un team influenzano negativamente la produttività di un'azienda, mentre un elevato coinvolgimento può avere un impatto significativo anche sulla soddisfazione dei clienti, Zenger e Folkman hanno condotto uno studio su 76.000 team per esaminare l'efficacia di entrambe le dimensioni, "push" e "pull". Gli autori hanno rilevato che il massimo livello di coinvolgimento si ottiene quando i leader sono in grado sia di motivare che di orientare il personale al raggiungimento degli scopi aziendali.
Avere un'azienda in cui i dipendenti sono altamente coinvolti nel lavoro che svolgono è importante, ma è necessario che siano comunque presenti scadenze e responsabilità. Infatti, quando un leader ha la capacità di guidare i propri dipendenti verso gli obiettivi prefissi e, allo stesso tempo, di ispirare in loro sforzi e prestazioni elevate, è molto più probabile che si ottengano risultati di successo.