Da semplici idee a grandi scoperte
In questo articolo vogliamo presentarvi tre grandi personalità che hanno fatto importanti scoperte nel campo della scienza grazie al loro…
In questo articolo vogliamo presentarvi tre grandi personalità che hanno fatto importanti scoperte nel campo della scienza grazie al loro intuito.
La creazione della prima retina artificiale organica
Guglielmo Lanzani, coordinatore del Center for Nano Science and Technology (CNST) dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e Professore di Fisica al Dipartimento di Fisica del Politecnico di Milano, ci dimostra che è possibile unire il mondo dell’elettronica a quello degli elementi naturali. Egli ha dato avvio ad una serie di ricerche che si focalizzano sullo studio di conduttori organici a base di carbonio e di altri sistemi nanostrutturati. L’obiettivo è di creare un dispositivo che permetta il recupero della vista nelle persone che hanno subito danni ai fotoricettori. Grazie a queste ricerche è stato possibile realizzare una protesi retinica costituita da materiali biocompatibili organici. Il tipo di materiale organico utilizzato è un polimero avente una struttura a base di carbonio molto simile al retinale, il cromoforo naturale che tutti noi abbiamo nella retina. La protesi viene sistemata in posizione subretinica per sostituire i fotorecettori. Attraverso gli studi condotti su animali da laboratorio è stato dimostrato che, grazie a questa protesi, è possibile recuperare la vista. Si tratta di un risultato fondamentale per procedere verso la realizzazione di una protesi retinica organica per l’uomo.
Oggi è possibile diventare madri dopo un tumore
L'amore che una madre prova per il proprio figlio è puro ed incondizionato, si può comprendere appieno solo se lo si prova. La maternità è un tema che tocca profondamente Lucia Del Mastro, non solo in quanto madre, ma anche in quanto oncologa e direttrice dell’unità operativa Sviluppo Terapie Innovative dell’IRCCS San Martino – IST di Genova. In Italia sono 2700 le donne di età inferiore ai 40 anni che ogni anno sviluppano un tumore della mammella. Del Mastro ha dato avvio ad una ricerca con lo scopo di ridurre uno degli effetti collaterali della chemioterapia: la perdita della fertilità. Si era già a conoscenza del fatto che la chemioterapia fosse maggiormente tossica per gli organi più attivi, come le ovaie. L’esperta oncologa ha avuto l’intuizione di utilizzare un farmaco che fino ad allora veniva somministrato per ridurre la produzione di estrogeni e mettere "a riposo" le ovaie, contrastando, così, lo sviluppo del tumore. Lo studio ha confermato la possibilità di ridurre il rischio di menopausa precoce attraverso la somministrazione di questo farmaco. Oggi, le donne a cui viene diagnosticato un tumore alla mammella, hanno ancora la possibilità di sperare di diventare mamme!
L'importanza di proteggere i reni
Quali funzioni svolgono i reni? Perché è importante fare gli esami delle urine? Rispondiamo a queste domande proponendo uno studio condotto da Ariela Benigni, attualmente Capo del Dipartimento di Medicina Molecolare e Segretario Scientifico dell’IRCCS Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Bergamo. La sua attività scientifica riguarda soprattutto la comprensione delle cause dello sviluppo delle malattie renali.La funzione principale dei reni è quella di mantenere il corretto equilibrio idro-salino nell'organismo. Se i reni smettono di funzionare, in pochi giorni si rischia la morte perché le sostanze di scarto prodotte dal nostro corpo sono tossiche. Il 10% della popolazione mondiale ha qualche forma di danno renale che, se trascurata, progredisce nel tempo. La dialisi peritoneale è una terapia fisica adottata per il trattamento dell'insufficienza renale cronica. Essa, però, non sostituisce tutte le funzioni svolte dai reni, come ad esempio la funzione di contribuire a produrre globuli rossi o quella di proteggere le ossa. Il merito della dottoressa Benigni è stato quello di aver scoperto, assieme al suo team, la possibilità di proteggere i reni con farmaci che abbassano la pressione e che fanno parte della categoria degli inibitori dell’enzima di conversione per l’angiotensina, riducendo, così, la necessità di dialisi. Con questi farmaci, la funzione renale viene mantenuta e, sorprendentemente, migliora dopo tre anni perché viene mantenuto il patrimonio di cellule staminali presente nei reni. Per poter verificare il corretto funzionamento dei reni, basta fare gli esami delle urine. Se in esse sono presenti proteine e, in particolare, albumina, è necessario intervenire da subito.
Con questo articolo abbiamo voluto presentarvi alcune idee che hanno avuto successo in campo medico e scientifico. Diteci cosa ne pensate lasciando un commento! A giovedì prossimo!