Contratto agenti di commercio
Scopri quanto costa realmente il contratto per agenti di commercio, sfatando i miti più comuni e comprendendo passo passo come scegliere un contratto per i tuoi agenti.
Contratto agenti di commercio: quanto “costa”?
E’ una delle domande più frequenti che ci vengono rivolte sia dalle aziende clienti che dai venditori, quando si affrontano i colloqui di selezione e, molto spesso, il problema più grosso è rappresentato dalla non conoscenza specifica del contratto agenti di commercio, più propriamente denominato “mandato di agenzia”.
Un agente di commercio, per esercitare la propria professione di venditore presso un’azienda, non può prescindere dalla sottoscrizione di un mandato di agenzia, il quale è indubbiamente l’unico contratto per gli agenti di commercio che regolamenta il rapporto di collaborazione tra un venditore libero professionista ed un’azienda, ed è garantista in maniera biunivoca in termini di tutela.
Questo contratto specifico per gli agenti, stipulato nel rispetto della normativa europea, comprende tutta una serie di punti sia di natura giuridica che fiscale tali da non lasciare spazio a dubbi di interpretazione.
Il contratto agenti di commercio: oneroso solo nell’immaginazione delle Aziende
La generale non conoscenza specifica della normativa legata al contratto agenti di commercio fa sì che più del 70% delle aziende con le quali siamo entrati in contatto in questi anni non solo non sappia esattamente quanto costi stipularlo, ma addirittura lo consideri eccessivamente vincolante ed oneroso, basandosi prevalentemente su considerazioni personali o per sentito dire.
Non di meno, gli stessi agenti ignorano che, a fronte di costi molto contenuti, questo contrattopermette loro di scaricare molti degli oneri di gestione, altrimenti a loro carico.
Costi reali
Il contratto agenti di commercio prevede il versamento periodico dei contributi alla Fondazione Enasarco, l’Ente che gestisce il rapporto di collaborazione tra agenti ed aziende.
Questi contributi ammontano, per l'anno 2015, al 14,65% delle provvigioni riconosciute all’agente di commercio e vengono equamente divise nel seguente modo:
- 7,325% a carico della casa mandante
- 7,325% a carico dell’agente
Questi contributi ammonteranno, per l'anno 2016, al 15,10% delle provvigioni riconosciute all’agente di commercio e verranno equamente divise nel seguente modo:
7,55% a carico della casa mandante
7,55% a carico dell’agente
Sarà l’azienda a versare alla Fondazione Enasarco l’intero ammontare, con cadenza trimestrale, trattenendo all’agente la sua quota direttamente nelle fatture provvigionali emesse periodicamente.
Esiste anche un massimale provvigionale annuo che varia a seconda della tipologia di contratto agenti di commercio:
- per il mandato non in esclusiva (plurimandatario), il massimale previsto per l’anno 2015 è pari a 25.000€ annui
- per il mandato in esclusiva (monomandatario), il massimale previsto per l’anno 2015 ammonta a 37.500€ annui
Da ciò si evince facilmente che questo “balzello” non supererà mai, sempre per l’anno 2015:
- nel primo caso (plurimandato): 3.662,50€ lordi annui
- nel secondo caso (monomandato): 5.493,75€ lordi annui
Esiste comunque un minimale contributivo annuo, a carico dell'agente, pari a:
418,00€ , per ciascun preponente, nel caso di agente plurimandatario
836,00€ nel caso di agente monomadatario
In questo esempio non abbiamo considerato i costi fiscali (INPS, IRPEF…) in quanto non sono esclusivi del contratto agenti di commercio, ma fanno parte di tutte le tipologie di contratto esistenti.
Non abbiamo nemmeno considerato i costi relativi all'indennità di fine rapporto (F.I.R.R.), interamente a carico della casa mandante, che corrispondono ad una percentuale variabile (mediamente del 2%) calcolata sulle provvigioni dell'agente. Tali costi si aggirano intorno a qualche centinaio di euro all'anno.
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