Annunci rappresentanti
Scopri le differenze tra due tipologie di professionista della vendita: l’agente di commercio e il rappresentante.
Cosa vorrà significare la definizione “annunci rappresentanti”?
Si tratta di ricerche rivolte ad un professionista della vendita generico, come ad esempio un agente di commercio, oppure ci si rivolge specificamente ad un rappresentante di commercio?
Che differenza c’è tra le due tipologie di professionista, dando per scontato che entrambi si occupano di vendita di beni e servizi per conto terzi?
La parola “rappresentante”, che ancora oggi si legge in tantissimi annunci di ricerca e selezione pubblicati dalle aziende, fa parte di quei termini, o vocaboli, utilizzati frequentemente da chi scrive in riviste, articoli, ecc.., del cui significato si fa un uso improprio.
Vediamo il dizionario cosa indica:
Agente di commercio: promuove la conclusione di contratti per nome e per conto del soggetto mandante a favore del quale presta la propria opera. Non ha il potere di concludere il contratto che ha promosso e per il quale ha messo in contatto le parti.
Rappresentante di commercio: promuove la conclusione di contratti per nome e per conto del soggetto mandante a favore del quale presta la propria opera.
A differenza dell'agente, l'agente-rappresentante di commercio ha il potere di concludere il contratto che ha promosso in nome e per conto del soggetto a favore del quale presta la propria opera e che rappresenta nei rapporti con la controparte.
Le differenze sono minime, ma sostanziali.
Il mandato di agenzia senza rappresentanza non permette al venditore di concludere direttamente un contratto: egli non può firmare una copia commissioni, pertanto, di fatto, non rappresenta la casa mandante, la quale può, a suo insindacabile giudizio, riservarsi il diritto di accettare o revocare un ordine (entro un predefinito lasso di tempo, indicato nelle copie commissioni stesse).
Il mandato di agenzia con rappresentanza considera il venditore alla stessa stregua di un responsabile vendite dell’azienda: la sua firma sulle copie commissioni sancisce a tutti gli effetti la chiusura di un contratto di vendita (l’agente “rappresenta” l’azienda, cioè agisce in nome e per conto suo).
Quali sono i vantaggi di avere nel proprio organico una figura piuttosto che un’altra?
A giudicare dalle statistiche dell’ultimo triennio, che rappresenta un campione di 1500 aziende nel Triveneto che si sono occupate di ricerca e selezione di venditori, che recita:
- 97% inseriti agenti senza rappresentanza
- 3% inseriti agenti rappresentanti
si può evincere chiaramente che le scelte propendono per la tipologia “meno rischiosa” o, per meglio dire, con meno deleghe.
In effetti, quando un’azienda è alla ricerca di un venditore, l’obiettivo è quello non solo di vendere di più e meglio, ma anche quello di “controllare” le attività dei clienti acquisiti, monitorizzando gli ordini, i pagamenti, i gusti…
E’ molto più facile eseguire questa attività di “controllo” avendo la possibilità di verificare, tramite il proprio back office, le copie commissioni in modo da intervenire direttamente in caso di difficoltà, quindi propendendo per una figura di agente senza rappresentanza.
La classificazione “annunci rappresentanti” che viene riportata nei siti web o nelle testate dei quotidiani rappresenta spesso un refuso di quanto negli anni 80 e 90 era di attualità, ma che oggi viene marginalmente considerato.
E’ dunque sconsigliato usare questa terminologia, a meno che non si intenda espressamente selezionare quella tipologia di agente.